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PON 2014-2020

COS’È L’FSE?

Il Fondo sociale europeo (FSE) è il principale strumento utilizzato dall’UE per sostenere l’occupazione, aiutare i cittadini a trovare posti di lavoro migliori e assicurare opportunità lavorative più eque per tutti. A questo fine, l’FSE investe nel capitale umano dell’Europa: i lavoratori, i giovani e chi è alla ricerca di un lavoro. Grazie a una dotazione di 10 miliardi di euro l’anno, l’FSE aumenta le prospettive occupazionali di milioni di cittadini europei, prestando particolare attenzione a chi incontra maggiori difficoltà a trovare lavoro.

L’Unione europea si è impegnata a creare nuovi e migliori posti di lavoro e a realizzare una società inclusiva. Tali obiettivi sono al centro della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva nell’UE. L’attuale crisi economica rende questa sfida ancora più ambiziosa. L’FSE sta rivestendo un ruolo importante per il raggiungimento degli obiettivi dell’Europa e per l’attenuazione degli effetti della crisi, in particolare l’aumento dei livelli di disoccupazione e povertà.

Definire le priorità

La Commissione europea e gli Stati membri dell’UE stabiliscono congiuntamente le priorità dell’FSE e le modalità di assegnazione delle sue risorse. Una di queste priorità consiste nella promozione dell’adattabilità dei lavoratori e delle imprese, grazie allo sviluppo, rispettivamente, di nuove competenze e nuovi metodi di lavoro. Altre riguardano invece il miglioramento dell’accesso all’occupazione essendo volte ad aiutare i giovani nella transizione dal mondo della scuola a quello del lavoro oppure a impartire formazione ai disoccupati scarsamente qualificati per migliorarne le prospettive occupazionali. La formazione professionale e l’apprendimento permanente, che consentono ai cittadini di ottenere nuove competenze, costituiscono una parte significativa di molti progetti dell’FSE.

Mediante un’altra priorità si intende poi aiutare le persone appartenenti a gruppi svantaggiati a trovare lavoro: l’attenzione loro riservata rientra negli obiettivi di promozione dell’inclusione sociale ed è un segno di quanto sia importante il ruolo svolto dall’occupazione nel favorire l’integrazione dei cittadini nella società e nella vita quotidiana. La crisi finanziaria ha spinto a moltiplicare gli sforzi profusi per consentire ai cittadini di mantenere il proprio lavoro o, nel caso lo abbiano perduto, per aiutarli a trovarne al più presto uno nuovo.

Progetti per le persone

L’FSE non è un ufficio di collocamento e non pubblica offerte di lavoro, ma finanzia decine di migliaia di progetti locali, regionali e nazionali in materia di occupazione in tutta Europa, partendo dai piccoli progetti gestiti da associazioni benefiche locali per aiutare i disabili a trovare un posto di lavoro idoneo fino ad arrivare ai progetti di portata nazionale per promuovere la formazione professionale presso l’intera popolazione.

I progetti dell’FSE variano significativamente per natura, dimensioni e portata e si rivolgono a una rosa variegata di gruppi: alcuni sono destinati ai sistemi di istruzione, agli insegnanti e agli scolari, altri si rivolgono ai disoccupati giovani e meno giovani, mentre altri ancora sono pensati per gli aspiranti imprenditori in ogni campo. Il Fondo sociale europeo, in poche parole, si concentra sulle persone.

Il FESR concentra gli investimenti su diverse aree prioritarie chiave. Tale approccio assume il nome di «concentrazione tematica»:
  • innovazione e ricerca;
  • agenda digitale;
  • sostegno alle piccole e medie imprese (PMI);
  • economia a basse emissioni di carbonio.
Le risorse FESR stanziate a favore di tali priorità dipendono dalla categoria di regione:
  • nelle regioni più sviluppate almeno l’80 % dei fondi deve concentrarsi su almeno due priorità;
  • nelle regioni in transizione la concentrazione concerne il 60 % dei fondi;
  • nelle regioni in ritardo di sviluppo la concentrazione concerne il 50 % dei fondi.
Alcune risorse FESR, inoltre, devono essere specificamente destinate a progetti attinenti all’economia a basse emissioni di carbonio:
  • regioni più sviluppate: 20 %;
  • regioni in transizione: 15 %;
  • regioni in ritardo di sviluppo: 12 %.
Cooperazione territoriale europea
Programmi di cooperazione territoriale europea prevedono la concentrazione di almeno l’80 % dei fondi sulle quattro aree prioritarie menzionate in precedenza.
Specificità territoriali
Il FESR riserva particolare attenzione alle specificità territoriali. La sua azione mira a ridurre i problemi economici, ambientali e sociali che affliggono le aree urbane, investendo principalmente nello sviluppo urbano sostenibile. Almeno il 5 % delle risorse FESR è destinato alle specificità territoriali mediante le «azioni integrate» gestite dalle città.
Le aree svantaggiate dal punto di vista geografico (in quanto isolate, montagnose o a scarsa densità demografica) ricevono un trattamento particolare. Le aree più periferiche, infine, godono di specifici aiuti economici da parte del FESR per far fronte agli eventuali svantaggi derivanti dalle condizioni di lontananza